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3 Giugno 2020
Elettrovalvole con scarico della pressione residua
23 Giugno 2020Per un uso corretto dell’aria compressa occorre, prima di utilizzarla nei circuiti automatici, prevedere un trattamento di filtrazione, regolazione della pressione e, se le apparecchiature lo richiedono, anche la sua lubrificazione. L’uso corretto dell’aria compressa consente agli utensili o ai macchinari di avere la massima resa per la quale sono stati progettati. Si riducono i costi di manutenzione in quanto diminuisce l’usura. L’argomento purtroppo viene spesso sottovalutato, ma pensate ai costi dovuti ad un calo di produttività, di fermi delle lavorazioni a causa di utensili usurati, da costi per le riparazioni… Automation Group, in altre parole, con questo articolo vuole spiegare il funzionamento di questi apparecchi ed inoltre vuole puntualizzare su quanto siano importanti e possano fare risparmiare soldi alla vostra attività produttiva.
Gruppo FRL
Le apparecchiature impiegate per le operazioni di trattamento dell’aria sono di solito montate in un unico blocco chiamato gruppo FRL (Filtro-Regolatore- Lubrificatore) il cui simbolo grafico è rappresentato qui di seguito:
Il filtro è costituito da vari componenti:

struttura filtro FRL
A) Corpo, con connessioni ed eventuali dispositivi di fissaggio
B) Tazza trasparente in policarbonato o nylon per utilizzo in presenza di solventi
C) Protezione coppa, in plastica o metallo, protegge la coppa dagli urti ed aumenta la sicurezza in caso di esplosione della coppa
D) Anello deflettore, imprime al flusso d’aria un movimento rotatorio che per forza centrifuga costringe l’acqua e le altre impurità liquide verso la parete della tazza, quindi per gravità vi depositano sul fondo
E) Cartuccia filtrante, in materiale finemente poroso, l’aria che l’attraversa rilascia le impurità solide più piccole
F) Separatore situato fra la cartuccia filtrante ed il condensatore; crea una zona di quiete ed impedisce il flusso dell’aria in transito di investire il liquido depositato riportandolo in circolazione
G) Scarico di fondo che può essere manuale (rubinetto) o automatico con galleggiante
Regolatore
Il regolatore di pressione è costituito essenzialmente da un corpo, da una vite di regolazione, da una molla di regolazione, dal diaframma elastico e dalla valvola.
Avvitando il pomello di regolazione si esercita sulla molla un certo carico che viene trasmesso, tramite il diaframma e lo stelo, alla valvola, provocandone l’apertura.
All’aumentare della pressione a valle, aumenta la spinta che si esercita sulla faccia superiore del diaframma: tale spinta agisce in contrasto con la molla di regolazione fino a raggiungere l’equilibrio fra le due forze.
Se non esiste una richiesta di aria a valle del regolatore, lo stato di equilibrio si ottiene a valvola chiusa.
Quando, invece, si ha un consumo d’aria, lo stato di equilibrio si raggiunge con la valvola aperta di quel tanto necessario a compensare il consumo stesso. In tal modo la pressione di uscita viene mantenuta costante.
Dopodiché se la pressione a valle supera la pressione di regolazione, il diaframma vince la forza della molla provocando l’apertura del foro di Relieving scaricando la pressione in eccesso in atmosfera.
Lubrificatore
Il funzionamento del lubrificatore a nebbia si basa sul trascinamento dell’olio causato da una differenza di pressione prodotta in un condotto provvisto di strozzatura e percorso di aria compressa.
Facendo riferimento alla figura, l’aria compressa in ingresso attraversa il sensore di flusso e la strozzatura Venturi ed esce a valle.
Una piccola parte dell’aria compressa, attraverso la valvola unidirezionale, mette in pressione la tazza in cui è contenuto l’olio lubrificante.
Si crea così tra la tazza e la cupola spia un’opportuna differenza di pressione che consente all’olio di raggiungere attraverso il sifone, la cupola dalla quale viene immesso a gocce nell’aria compressa, generando in tal modo la nebbia d’olio desiderata.
La generazione di nebbia d’olio viene resa proporzionale alla richiesta tramite sensore di flusso, mentre la regolazione della quantità d’olio viene ottenuta mediante la manopola di regolazione integrata nella cupola, o tramite un’apposita vite.
Esistono anche lubrificatori a micronebbia il cui funzionamento è analogo ai lubrificatori a nebbia, con l’aggiunta di un dispositivo che non permette alle goccioline d’olio, che superano un determinato diametro di proseguire con l’aria compressa e le costringono a rientrare nella tazza.
Pertanto con questi tipi di lubrificanti l’olio può essere trascinato in sospensione a micronebbia a grandi distanze. La micronebbia è di difficile eliminazione e può essere pericolosa se respirata.
Unità modulari FRL SMC
Le unità modulari SMC consentono il trattamento l’aria compressa a seconda delle esigenze e creando una unità singola composta in breve da uno o più dei diversi componenti:
- filtro per aria
- filtro regolatore
- lubrificatore
- microfiltro disoleatore
- sub-microfiltro disoleatore
I moduli sono facilmente collegabili fra di loro tramite un accessorio.
Le unità possono essere integrate con i seguenti accessori:
Valvole unidirezionali
Le valvole unidirezionali con attacco di derivazione intermedio possono essere facilmente installate per evitare il reflusso di lubrificante quando viene diramato il flusso d’aria e quando viene scaricata l’aria dal lato d’uscita del regolatore.
Pressostato
È possibile installare un pressostato compatto incorporato per facilitare il rilevamento della pressione di linea.
Modulo di derivazione a T
Il modulo di derivazione a T facilita la deviazione del flusso d’aria.
Valvole 3 vie per lo scarico della pressione
Mediante impiego di una valvola a 3 vie per lo scarico della pressione, la pressione presente ancora in linea può essere facilmente scaricabile.
Modulo di derivazione multipla
Le connessioni sono orientabili in 4 direzioni.
Modulo di estremità
Il modulo di estremità facilita l’installazione e lo smontaggio del componente senza dover rimuovere le tubazioni e facilita quindi la manutenzione.
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